LA MIA AVVENTURA NEL MONDO DEL BALLO
Sulla soglia dei 10 anni delle mie realtà nel Mondo del Ballo, mi trovo a riflettere con me stesso e a tirare un bilancio di quanto fatto, quanto ottenuto e anche quanto perso in questi anni. Inizio col dire che i 10 anni sono una piccola parte della mia vita nel Mondo del Ballo. Più di 30 anni fa ho iniziato a calcare il partere del ballo poggiando il primo piede su una pista insieme alla mia dama, che poi sarebbe divenuta mia moglie e la mia inseparabile compagna di vita. Dal quel primo passo sono accadute una moltitudine di cose che hanno riempito la mia vita e che hanno cambiato il mio destino. Mi sono inventato ballerino e mi sono trovato dirigente e da questa dirigenza, con un pugno di veri amici, abbiamo deciso di saltare il fosso, creando delle realtà autonome. E proprio adesso penso a quanto siano stati importanti per me questi fedelissimi amici, che mi hanno sempre accompagnato e sostenuto nelle mie decisioni, che mi hanno confortato nei momenti difficili e che hanno sempre anteposto la amicizia agli interessi personali. Eppure, in questa mia “avventura nel Mondo del Ballo” non sono mancati i nemici e anche a loro devo molto, perché mi hanno insegnato a diffidare, a difendermi, a distinguere chi veramente ti tende una mano in maniera leale da chi te la tende per pugnalarti. E in questo i miei cari amici sono stati fondamentali nel fare quadrato intorno a me nei momenti più delicati. Oggi non riesco ad immaginare la mia vita senza loro, perché solo con loro e grazie a loro sono quello che sono. Non riesco poi a contare le persone che ho conosciuto durante questa avventura e molti di loro oggi sono diventati parte fondamentale e integrante della mia vita, rendendosi immediatamente disponibili a sostenere i miei progetti e a curarli, creando spontaneamente uno STAFF perfetto che mi coadiuva in ogni fase. Mi piace ricordare quanti abbracci, quanti sorrisi, quanta intesa c’è sempre stata tra me e loro tutti ma anche quante discussioni forti che non hanno fatto altro che consolidare il nostro rapporto. Oggi, qui seduto, con il capo ormai completamente canuto, segno di saggezza ed esperienza, rifletto su quanto siano preziose tutte queste persone per me, e penso anche a chi non c’è più, a chi è andato via e anche loro, comunque, hanno lasciato un segno indelebile nel mio percorso. Non posso non commuovermi di fronte a tutti questi ricordi, non posso dimenticare niente di quello che tutti loro mi hanno dato arricchendomi come Presidente ma soprattutto come persona. Oggi la mia ricchezza personale, sportiva, sociale dipende da ognuno di loro e vorrei, in questo momento di riflessione, poterli abbracciare ad uno ad uno e, guardandoli negli occhi, ringraziarli per tutto ciò che mi hanno dato ogni giorno, in questi lunghi anni. È difficile spiegare l’affetto che provo per ognuno di loro, per i miei amici con cui, dall’ANMB, abbiamo fondato l’AIMB, per coloro che, giorno dopo giorno, ho conosciuto e che mi hanno coadiuvato durante i miei progetti e che oggi sono parte integrante della mia “famiglia”, per coloro con cui ho anche condiviso una sola cena, una discussione, un accordo. Qualcuno disse che “quando stringi la mano ad una persona non la dimentichi più” e nel mio caso non c’è cosa più giusta e vera. Ogni mano che ho stretto , ogni abbraccio ricevuto, ogni incontro o scontro che ho vissuto oggi è indelebilmente scolpito dentro me e vorrei che tutti loro questo lo sappiano, sappiano quanto sono legato ad ognuno di loro, quanto sono importanti per me, insostituibili e quanto sono grato della loro amicizia, del bene che mi trasmettono anche con un solo sorriso, con un gesto di affetto, con una pacca sulla spalla. E non posso non dedicare il mio pensiero anche alla nuova generazione che sta, in questi ultimi tempi, entrando impetuosa nella mia “famiglia”, portando quella ventata di innovazione e che so, già oggi, valere quanto valgono i miei storici amici.
Mi dedico a queste riflessioni perché non ho altro modo per esternare il bene che provo per ognuno di loro e perché vorrei riuscire, con queste poche righe, a ringraziarli dal profondo del mio cuore, rivelando loro quanta sofferenza ho provato ogni qualvolta c’è stato un piccolo screzio e quanta gioia invece ho recepito di fronte al loro affetto. Un grazie sarebbe veramente poco per ognuno di loro ma affido questi miei pensieri alla brezza, perché possa portare ogni parola di questi piccoli pensieri ad ognuno di loro e che possa penetrare i loro cuori e rimanere lì scolpita, perché è lì che io voglio arrivare.
Che questa mia possa trasformarsi nel bene più profondo che solo l’amore per un figlio può superare e in un messaggio di profonda gratitudine per essere stati con me questi lunghi anni e, spero, per altrettanti anni a venire. Che Dio illumini ogni vostro passo e vi indichi sempre la strada più giusta da seguire.
Con il più grande affetto
Presidente Nicola Amato